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Personal branding: costruire la tua immagine online

Conosci il primo assioma della comunicazione di Waztlawick?

Te lo spiego subito, e poi ti spiego anche perché te ne parlo.

Negli anni ’60, lo psicologo Paul Watzlawick e altri importanti esponenti della Scuola di Palo Alto pubblicarono “Pragmatica della comunicazione umana” un testo che, pur avendo compiuto 50 anni, rappresenta ancora un punto di riferimento nel mondo della comunicazione interpersonale.

Tutti noi comunichiamo ogni giorno, più o meno consapevolmente, attraverso parole e gesti, per descrivere fatti ed eventi, per intraprendere relazioni sociali e suscitare emozioni.

La comunicazione interpersonale si può descrivere prima di tutto attraverso cinque assiomi, verità evidenti e indiscutibili che raccontano il modo in cui avvengono le interazioni umane. Il primo assioma ci dice che “è impossibile non comunicare”.

La non-comunicazione è inconcepibile, perché qualsiasi comportamento comunica qualcosa di noi ed è impossibile avere un non-comportamento. Immagina di restare in silenzio perché non ti va di parlare con qualcuno. Gli stai comunque inviando un messaggio: non voglio parlare con te.

Nel mondo della comunicazione digitale, il primo assioma si conferma come una grande verità che mette in luce un’esigenza importante: quella di lavorare in modo attivo e consapevole sul proprio personal branding.

Personal branding: come iniziare?

Nelle scorse puntate di STEP ho fatto riferimento diverse volte al personal branding, ne abbiamo parlato in particolare nel podcast dedicato all’identità.

Ne parliamo oggi più nel dettaglio perché non abbiamo scelta.

Perché la nostra immagine è sempre più esposta, soprattutto online. È definita dall’insieme di tutte le condivisioni e le affermazioni che facciamo, anche se ci sembrano di poca importanza. Ne resta traccia in una memoria virtuale, pronta a restituirci frammenti di identità seminati nel tempo, che lo vogliamo oppure no.

Talvolta la tua identità sfugge al tuo controllo, perché è definita dagli altri: dai tuoi amici, dai clienti, dai colleghi, da partner e collaboratori. Da tutti coloro che conversano con te o si esprimono su di te.

Ecco perché è diventato importante essere online e partecipare attivamente al processo di costruzione del tuo personal branding: per essere padrone della tua immagine, per impedire che siano altri a definirla per te, per non cadere in un silenzio che dichiara la tua mancata volontà di comunicare.

Chi si imbatte nei tuoi profili, si fa di te un’idea precisa.

Creare la tua identità digitale è imprescindibile: il sito, la pagina Facebook, un profilo Twitter o un account Instagram, la tua esperienza su LinkedIn, persino i commenti che lasci online. Tutte queste cose devono essere coerenti e connesse, oltre a rispecchiare effettivamente che cosa ti piace e che cosa sai fare.

Un personal brand è dato da un mix di azioni e di percezioni:

  • come gli altri ti vedono
  • quello che tu comunichi agli altri di essere
  • cosa ti caratterizza, ciò che ti rende te stesso
  • quello che gli altri dicono di te, ovvero la tua reputazione.

Ma il personal brand è qualcosa che va oltre la reputazione. È un vero e proprio marchio professionale che si estende a tutte le tue attività, creando un’immagine duratura e spesso definitiva di te negli altri.

La creazione di un marchio personale può aprirti le porte a molte grandi opportunità. Investi anima e cuore nella costruzione del tuo marchio e ti aiuterà a:

  • farti notare
  • raccontare la tua esperienza
  • distinguerti dalla concorrenza
  • creare nuovi contatti
  • costruire un pubblico fedele
  • conquistare influenza
  • ottenere opportunità di carriera
  • trovare i clienti giusti
  • incontrare partner commerciali

Se intendi costruire un’immagine online che ti corrisponda davvero, coerente e trasparente, se vuoi utilizzare i social per generare contatti, opportunità professionali e occasioni di lavoro, le prossime linee guida possono aiutarti a definire il tuo personal brand.

 

Egosurfing

Ti cerchi mai online? Digiti mai il tuo nome su Google per verificare quali informazioni vengono visualizzate su di te?

Questa pratica si chiama in gergo “egosurfing”, e se fino a qualche anno fa era considerata un’attività narcisistica e non necessaria, oggi è indispensabile per verificare periodicamente le nostre tracce digitali accessibili a tutti.

È fondamentale che tu abbia coscienza di quel che si dice di te. A maggior ragione se, per ragioni lavorative, ti esponi.

Google è il tuo primo biglietto da visita, prima ancora del tuo sito o dei tuoi canali. Online, sei ciò che dice Google.

Ti piace quello che hai trovato?

Quando mi cerco su Google, trovo prima di tutto i miei canali: GonnaMake e Mammamatta. Seguono alcuni articoli su di me: interviste che ho rilasciato negli anni. Poi eventi e workshop che ho organizzato. Non male direi.

Ciò che sei nella vita reale dovrebbe riflettersi anche nella prima pagina di ricerca di Google.

Ricorda che prima pagina dei tuoi risultati non è mai definitiva: è in continuo divenire, cambia nel tempo, continuamente alimentata dai link che crei o che rimandano a te. La tua missione è quella di avere dei bei link che parlino di te e di riuscire a portarli nella prima pagina dei risultati di Google.

La tua ricerca non ha generato alcun risultato? Vuol dire che la tua identità online è ancora tutta da creare. In un certo senso, questa è una buona notizia. Inizia a lavorarci.

Se invece c’è qualcosa che piace e che può risultare compromettente o imbarazzante dal punto di vista professionale, sappi che puoi fare richiesta a Google di rimuovere il sito o la pagina web dai risultati di ricerca.

Mettici la faccia

Le persone vogliono dare un volto alle persone. Un profilo con una foto ha sempre più visualizzazioni di uno senza volto, e una foto funziona molto meglio di un logo.

Se stai costruendo un personal brand, hai un sito web e utilizzi piattaforme professionali, potresti aver bisogno di una foto profilo realizzata da un fotografo professionista. Lavori in un team? Prendi in considerazione l’idea di farla fare a tutta la tua squadra.

In generale, scegli una foto che ti assomiglia davvero e mantienila sempre aggiornata: mostrati pure al meglio, ma devi essere riconoscibile e dimostrare la tua età.

Non vai molto d’accordo con l’obiettivo? Basta che tu sia naturale. Fai pratica con la tua espressione facciale, cerca di apparire professionale ma amichevole. Non dimenticare di sorridere con gli occhi, non stai scattando la fototessera per il passaporto.

Metti la tua faccia al centro dell’inquadratura, fai in modo che riempia circa il 60% della cornice.

Indossa ciò che indosseresti per lavorare, o un look che rispecchia la personalità che vuoi lasciar trasparire.

Scegli uno sfondo senza distrazioni: il punto focale della tua foto sei tu, quindi scatta in un contesto semplice.

Utilizza la stessa foto per i tuoi canali principali e tieni sempre pronta una cartella con alcune foto che potrebbero servirti per promuoverti. Può capitare che qualcuno te le richieda se rilasci un’intervista, partecipi ad un evento o a una conferenza.

 

Short Bio e About page

Dopo la tua foto, la biografia sintetica e la tua about page sono i fattori più importanti per fare una prima buona impressione.

Trovo spesso che siano un po’ trascurati, perché scrivere qualcosa di se stessi è difficile. Bisogna essere sintetici ma esaustivi, professionali ma non distaccati, risultare sicuri ma non autocelebrativi.

Certo, puoi semplicemente elencare ciò che fai. Ma quel testo arriva al cuore? È d’impatto?

“Professionista esperto con oltre 20 anni di esperienza” ti suona familiare? I riepiloghi generici non mostrano alle persone chi sei, cosa ti distingue e quanto sei appassionato del tuo lavoro. Tutti ingredienti essenziali per guadagnare fiducia.

Pensa prima di tutto a un titolo che riassuma quello che fai in poche parole. Rendilo accattivante e memorabile. Pensalo come uno slogan. Fa’ che sia tuo: deve esprimere la tua personalità e il tuo lavoro.

Poi crea un riepilogo che racconti la tua storia: obiettivi, passioni, risultati raggiunti.

Scrivi in prima persona: le descrizioni in terza persona possono sembrare impersonali. Non essere eccessivamente formale. Sii autentico.

Anche in questo caso, non dimenticare le call to action. Comunica agli altri perché dovrebbero connettersi con te e invitali a farlo.

Dai l’opportunità alle persone di conoscerti, esplicita il tipo di connessioni che ti interessano di più.

E fatti trovare facilmente: fai in modo che le persone trovino sempre in un attimo il modo per mettersi in contatto con te.

Cerca di rispondere sempre e rapidamente se qualcuno ti contatta. D’altronde quando decidi di essere online, devi essere prima di tutto raggiungibile.

 

Costruisci credibilità

Le persone vogliono connettersi con persone di cui si fidano. E tendono a rivolgersi ai professionisti che sanno cosa stanno facendo.

Devono poter riconoscere in te certi valori e una filosofia di vita che corrispondono ai propri o che considerano cruciali per la professione che svolgi.

Non c’è modo migliore per guadagnare fiducia se non dimostrando che sei bravo in quello che fai.

E come dicevo prima, ciò che racconti di te è importante tanto quanto quello che gli altri dicono di te.

Perciò concentrati sulla raccolta di referenze da parte di persone che possono raccontare la tua esperienza.

Incoraggia le persone a rendere i tuoi risultati evidenti.

Chiedi alle persone di condividere dettagli su di te come professionista e di testimoniare il tuo stile di lavoro unico.

Quando parli del tuo lavoro, racconta l’impatto che hai, come hai contribuito a risolvere le sfide degli altri, quali sono i feedback dei tuoi clienti.

Impara a raccontarti con la tua voce, davanti ad un pubblico reale o virtuale.

Vinci l’imbarazzo, le insicurezze e la timidezza.

Affidati a sincerità e spontaneità, ma con il dovuto equilibrio. Applica i livelli di privacy che ritieni più opportuni. Chiediti sempre se ciò che stai condividendo è necessario, utile, interessante ma soprattutto coerente con l’immagine che vuoi offrire di te.

Una costruzione lenta

Le tue caratteristiche, i tuoi valori, il tuo approccio al lavoro, la tua competenza e la tua personalità sono tutti elementi costitutivi del tuo personal brand.

Non è qualcosa che si costruisce in un giorno, ma passo dopo passo investendo tempo e fatica.

Non è mai troppo tardi per iniziare.

Se vuoi seguire un percorso specifico sul Personal Branding, c’è una consulenza che fa al caso tuo: si chiama Punch – colpisci più forte.

Vuoi saperne di più? Scrivimi per una call conoscitiva gratuita.

Creator per grandi brand, mentor per piccoli biz. Trasformo idee confuse in progetti che funzionano. E insegno a comunicare meglio.
Post By Ornella Sprizzi
Ornella Sprizzi

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