
Instagram starter pack: le basi
Oggi parliamo di Instagram. E scommetto che non vedevi l’ora.
Instagram: il gigante dei social media. Quello che non smette di crescere. Quello con 1 miliardo di utenti mensili attivi.
Instagram, che deve la sua rapida espansione al suo fascino visivo, all’enfasi costante sull’esperienza dell’utente, all’introduzione continua di nuove funzionalità.
Instagram, che dopo essere stato acquisito da Facebook ha rafforzato le sue capacità di e-commerce, rendendosi sempre più interessante per le aziende, ma che proprio per questo è diventato rumoroso e competitivo. E anche un po’ spammy, ammettiamolo.
Cosa funziona oggi su Instagram?
Questa puntata è dedicata a chi ha deciso di utilizzare Instagram in modo strategico, eleggendolo a canale di comunicazione preferenziale per interagire con le persone, con l’obiettivo di generare relazioni di valore, conversioni e vendite.
Cominciamo dalla domanda delle domande: ma come funziona l’algoritmo?
L’algoritmo
Tutti ne parlano, in pochi lo capiscono. Del resto non si era mai registrata un’attenzione così forte per una cosa che un tempo era strettamente relegata all’ambito matematico o informatico.
L’uomo comune che ne sa di un algoritmo? Per semplificare al massimo, vi dico che un algoritmo è un procedimento che permette la risoluzione di problemi applicando una sequenza finita di istruzioni.
Il problema che deve risolvere l’algoritmo di Instagram è quello di classificare un profilo e di associarlo ad una specifica nicchia di riferimento, per proporgli i contenuti più in linea con i suoi interessi. Perché? Semplice: per convincere le persone a trascorrere più tempo sulla piattaforma.
E perché? Perché più gli utenti di un social sono attivi, più facilmente quel social riuscirà a vendere pubblicità alle aziende. Tutto chiaro no?
L’algoritmo di Instagram registra quindi tutte le azioni che compi attraverso il tuo account con lo scopo di capire cosa ti interessa e cosa proporti, da un lato. E cosa condividi, e a chi mostrare i tuoi contenuti, dall’altro.
Instagram impara a conoscerti grazie al tuo comportamento, monitorando i like, i commenti, le views alle storie, gli hashtag che utilizzi e che segui, i post che salvi, i contenuti che ti fermi a guardare, anche solo per un attimo, e naturalmente i profili a cui hai dato il follow.
In base alle informazioni raccolte, l’algoritmo stabilisce quali contenuti mostrarti e, soprattutto, a quali utenti mostrare ciò che pubblichi. Poiché è nel tuo interesse che i contenuti che condividi siano visibili soltanto a chi è davvero interessato a te, è fondamentale che impari a razionalizzare il più possibile le tue interazioni.
Insomma, usa il cuore con la testa.
Scegliere la nicchia
È evidente quindi che, su Instagram, la prima cosa di cui ci dobbiamo preoccupare sarà la nostra nicchia. Abbiamo già parlato di nicchie e del loro valore, soprattutto per quanto riguarda il posizionamento.
Il lavoro che abbiamo fatto sul target e sul piano editoriale dovrà riflettersi anche qui.
Qual è il posizionamento che vuoi darti? Quali sono i temi sui quali vuoi incentrare i tuoi contenuti?
Molti profili di successo hanno eletto un tema cardine sul quale ruota tutta la loro comunicazione. I profili con un tema troppo ampio non funzionano più. La parola chiave è verticalizzare.
Per identificare la tua nicchia, parti da una passione, uniscila ad una competenza, definisci il più possibile il tuo seguito e fissa un obiettivo per il tuo canale.
Alcune nicchie generiche di riferimento su Instagram sono travel, fashion e beauty, lifestyle, business e tech, salute e fitness, sport e gaming. Ce ne sono molte altre, ma non basta rientrare in una di queste.
Sono altamente popolate e troppo generiche. Vai un po’ più a fondo, concentrandoti su temi e settori specifici.
Un esempio? Camilla Mendini, meglio conosciuta come Carotilla, è cresciuta su Youtube e Instagram focalizzandosi sul tema della sostenibilità, in particolare nel campo della moda. Ha unito così due tematiche molto ampie – ambiente e fashion – per ottenerne una molto specifica. Il successo del suo brand di moda sostenibile ha confermato questo posizionamento e risulta totalmente coerente con il suo personal branding.
Coerenza visiva
Instagram è una piattaforma visual, è quasi superfluo sottolineare l’importanza di condividere immagini di qualità.
Cosa significa di qualità? Vuol dire prima di tutto produrre e condividere foto con una buona composizione, in grado di catturare lo sguardo. Imparare ad utilizzare le diverse inquadrature in base alle sensazioni che vogliamo trasferire nelle immagini. Saper gestire luce, contrasti, saturazione, nitidezza e colore per garantire una certa coerenza estetica e un impatto visivo sempre eccellente.
È essenziale mantenere una certa varietà, combinando tipologie di immagini e contenuti in maniera armoniosa. A livello visual, tutto deve risultare immediatamente evidente e coerente. Il feed deve comunicare il tuo stile e la tua personalità a colpo d’occhio. Ogni tuo scatto dovrebbe essere riconoscibile, prima ancora di leggere la tua firma accanto alla foto.
Quando progetti i tuoi contenuti, ricorda che sono tanti gli aspetti del tuo brand che puoi promuovere. Prodotti, servizi, cultura e valori, attività, iniziative ed eventi.
Hai uno shop e il tuo obiettivo finale è vendere? Nella tua gallery, le immagini dei prodotti devono sicuramente rivestire un ruolo di rilievo, ma non essere presenti in maniera eccessiva o ripetitiva.
E poi, quanti modi esistono di raccontare lo stesso prodotto? Tantissimi. Assicurati di utilizzarne sempre di diversi.
Puoi mostrare il tuo prodotto finito, semilavorato, indossato, vissuto, contestualizzato, utilizzato, in fase di progettazione. Non fermarti alla sua estetica, mostrane l’essenza.
Puoi pubblicare foto, grafiche o video, e scegliere di alternarli. I video sono sempre più apprezzati anche all’interno della gallery, non solo nelle stories e nella IGTV.
Per coinvolgere i tuoi follower, punta a suscitare emozioni diverse, crea un racconto, svela il mondo che si cela dietro il tuo brand e invita le persone a sentirsi parte di una community.
Didascalie sensate
Anche se è una piattaforma visual, su Instagram le didascalie meritano particolare attenzione.
Una foto pubblicata senza la caption, o con un testo puramente riempitivo, è un’occasione sprecata.
La forza di Instagram risiede nella capacità di offrire informazioni ed emozioni attraverso l’integrazione di due modalità espressive: quella visiva e quella verbale. Nella creazione di un contenuto, è necessario integrare fin da subito, e al meglio, parole e immagini.
Se scrittura e immagini sono due ingredienti della stessa ricetta, vuol dire che la qualità di ciascun ingrediente è necessaria ma non sufficiente a garantire che alla fine il sapore sia buono.
La qualità della scrittura può e deve cambiare in relazione alla qualità dell’immagine a cui viene accoppiata. Immagini e parole si fondono in un racconto, e la somma di queste due cose deve essere per forza un segno positivo.
Si può progettare un contenuto partendo indifferentemente dalla parte verbale o da quella visiva.
La netta predominanza delle immagini rispetto alle parole potrebbe indurre a privilegiare la foto e rimandare la creazione del testo a un secondo momento.
Io faccio quasi sempre il contrario. Prima decido cosa voglio dire, poi quale immagine voglio associare alle mie parole.
Le caption di Instagram, non a caso, prevedono fino a 2200 caratteri. Non dico che dobbiamo utilizzarli tutti, ma capite bene che lo spazio riservato a questo contenuto si presta persino ad un utilizzo del canale come piattaforma di microblogging. In effetti, è ciò che il feed di Instagram è diventato negli ultimi due anni.
Con tutto questo spazio, Instagram ci permette di comunicare in maniera assolutamente personale e creare post emotivamente coinvolgenti.
Anche in questo caso, è bene identificare e definire per il tuo brand anche questo tratto di identità: cerca di mantenere la comunicazione il più possibile coerente con la brand personality, tenendo comunque aperta la possibilità di inserire post emozionali e coinvolgenti.
Gli Hashtag
Gli utenti di Instagram sono sempre alla ricerca di migliori pratiche e suggerimenti per usare gli hashtag. Sono indispensabili? Come si scelgono? Quanti ne dovremmo utilizzare?
Gli hashtag sono anche parole chiave che dovrebbero aiutare le persone che non ti seguono a trovare i tuoi post più facilmente.
Tieni a mente prima di tutto questo, applicando lo stesso ragionamento che abbiamo fatto per le chiavi di ricerca SEO.
Inserire hashtag troppo generici o troppo popolari non aumenterà le views dei tuoi contenuti, al contrario, potrebbe penalizzarli.
Attualmente, le ricerche dimostrano che post con un ridotto numero di hashtag registrano performance migliori rispetto a quelli che ne contengono molti.Le ragioni potrebbero essere diverse. Forse le persone li utilizzano sempre meno, o nel modo sbagliato. Forse la loro presenza ha un impatto negativo sulla percezione del post.
Ricordando ancora una volta che l’algoritmo utilizza gli hashtag per catalogare il nostro profilo, resta comunque un elemento da non trascurare.
Quando studi i tuoi hashtag, pensa prima di tutto alla pertinenza. Io ti consiglio di utilizzarne non più di 5 rilevanti e di crearne almeno uno personalizzato per la tua attività o per la tua proposta di valore.
Il tuo hashtag può essere semplicemente il nome del tuo brand, oppure il tuo payoff, il nome del tuo prodotto, un messaggio che esprime la tua identità.
Un hashtag unico può diventare anche un elemento strategico per coinvolgere la tua community e creare contenuti generati dal basso, producendo mention e aiutando il tuo profilo a crescere organicamente.
A proposito di community e di crescita organica, le riflessioni su Instagram non sono ancora finite. Affrontiamo questi temi nella prossima puntata, insieme a qualche suggerimento per sfruttare al meglio lo strumento che più di tutti sta rendendo Instagram un posto davvero popolare. Le stories.