
Selectively Social. Quale social scegliere?
Parliamo di diverse piattaforme social, e di diverse strategie.
La scelta dei canali che utilizziamo per promuoverci è ovviamente un passaggio fondamentale del nostro piano di marketing. Quindi, cerchiamo di capire come affrontarlo.
Vale la pena investire ancora su Facebook? Ma ha senso passare tutto questo tempo su Instagram? Vorrei aprire un canale Youtube, ma porterà dei risultati?
Sono alcune delle domande che i miei clienti mi fanno ogni giorno.
Mi accorgo che la scelta delle piattaforme social non è per nulla consapevole. E che spesso, utilizzare più di un canale significa replicare i contenuti prodotti per una delle piattaforme anche sulle altre, nello stesso identico modo.
Ecco, forse la prima decisione da prendere non è su quale piattaforma investire, ma su quante. Meglio cominciare con una, che dite?
I DATI
Cosa succede, in generale, nel mondo dei social? Per iniziare, vi dico qualche dato.
Internet continua a registrare una crescita impressionante, con oltre 366 milioni di nuovi utenti approdati online nell’ultimo anno. Di questi, 288 milioni sono subito diventati utenti social. Ma un quadro ancora più sorprendente emerge quando si prende in considerazione il tempo trascorso in rete, che si aggira intorno alle 6 ore giornaliere. Di queste, circa un terzo lo passiamo sui social.
Ora vi dico un numero che fa quasi paura. Nel 2019, l’umanità ha speso complessivamente 330 milioni di anni sulle piattaforme social.
Ma cosa fanno quattro miliardi di persone online per tutto questo tempo? Va detto che ben 800 milioni di persone usano i social per lavoro. Ma ai primi tre posti della classifica dei siti più visitati ci sono Google, Facebook e Youtube.
Un altro dato interessante è che il pubblico dei social media è maturato. I trentenni ora costituiscono la maggior parte degli utenti, ma il pubblico anziano è più rappresentato: l’insieme delle varie piattaforme riporta un numero sempre più alto di utenti over 55 rispetto agli under 18.
Quali sono le piattaforme migliori oggi? E come si sceglie quella giusta per noi?
Le considerazioni da fare sono tantissime, ma per me le variabili fondamentali sono due: chi è il nostro target e in quali acque naviga più volentieri. E che tipo di contenuti siamo più bravi a produrre.
Cominciamo a parlare di quelle principali.
Qualcuno ne ha già dichiarato il decesso, ma Facebook mantiene ancora il primo posto nella classifica dei social. I numeri smentiscono che le persone stiano lasciando la piattaforma. Al contrario, gli utenti sono cresciuti del 10% nell’ultimo anno.
Cosa succede quindi? Perché tutti dicono che Facebook sta morendo?
Perché sta rapidamente perdendo quello che, per i grandi brand, è il target più interessante: gli utenti fra i 13 e i 17 anni. Mentre aumentano gli over 55.
Perché il tempo medio trascorso su Facebook sta diminuendo.
E perché l’engagement sta crollando.
Il numero medio di post piaciuti è diminuito: l’utente medio di Facebook mette solo 9 like al mese. Anche il numero di volte che la gente clicca sugli annunci è in calo.
Tuttavia, Facebook continua ad essere una piattaforma molto utilizzata dalle aziende per fare content marketing, perché permette di creare vetrine di prodotti e di raccontarli con contenuti diversi: testi, immagini, video, link ad articoli, anche chatbot.
Certo, con più di 80 milioni di aziende che pubblicano pagine e post su Facebook, è sempre più difficile per i piccoli brand distinguersi.
Forse è proprio questo il problema: Facebook è diventato rapidamente un gigantesco centro commerciale, dove regna ormai solo il branding.
Le persone, stranamente, vogliono continuare ad usare Facebook per ciò per cui è nato: restare in contatto con amici e parenti. E per svago. I contenuti di natura commerciale sono diventati troppi e tutti uguali.
Non è un caso che le pagine che crescono ancora siano quelle focalizzate sull’intrattenimento. Non dimentichiamoci mai che gli utenti si lasciano coinvolgere da ciò che interessa loro. E che i contenuti di valore devono sempre guidare la strategia. Nessun investimento o sponsorizzazione può rendere un contenuto più interessante o più coinvolgente.
Se vuoi avere più successo su Facebook, devi dare alle persone quello che cercano, e pensare meno alla propaganda.
La rete di Facebook è immensa, ma non hai bisogno di raggiungerla tutta. Se sei un piccolo brand, seleziona con cura il tuo pubblico. Gli strumenti di targetizzazione di Facebook sono estremamente validi. Impara ad usarli.
Non ci sono solo le pagine, puoi creare gruppi chiusi o dedicati, per coinvolgere specifici segmenti di pubblico in modo creativo o per trattare un tema più da vicino.
Ricorda di sfruttare al massimo le potenzialità di engagement offerte dalla piattaforma, come storie, dirette e sondaggi. Utilizza di più i video, che coinvolgono mediamente più del doppio rispetto agli altri post.
Insomma, non è Facebook che sta morendo, sono i nostri contenuti che stanno poco bene.
YOUTUBE
YouTube è al secondo posto nella classifica fra i social più utilizzati. Ha registrato una crescita impressionante nell’ultimo anno e sembra destinato a superare presto i 2 miliardi di utenti.
Se stai pensando di inserire i video nella tua strategia di content marketing, perché è quello che sai fare meglio, prendi in considerazione di aprire un canale Youtube.
Youtube può aiutare la tua attività a interagire con un pubblico specifico in maniera unica e personale. Su Youtube puoi generare un’audience fissa e una community solida. Sono indispensabili un calendario editoriale e il rispetto della frequenza di lancio dei contenuti.
Anche se produrre video richiede il suo tempo, creare contenuti regolarmente può portare a grandi risultati.
Come si fa branding su Youtube?
Di nuovo, gli utenti sono stanchi delle promozioni e cercano una comunicazione molto più personale e umana. Non serve impostare un’immagine aziendale. Tutto il contrario: la vicinanza e la personalità sono più apprezzate.
Che tipo di contenuti cerca il pubblico su Youtube? Musica, soprattutto. Film e contenuti televisivi sono al secondo posto. In una parola, ancora intrattenimento.
Ma anche un mondo di tutorial e di contenuti formativi.
Dalla somma di questi due elementi nasce un concetto molto interessante e sempre vincente su Youtube: l’edutainment.
Ci hai mai pensato?
Instagram è la miglior scelta che un brand possa fare nel 2019*. Specialmente se non si è posizionato su questa piattaforma in precedenza.
Non puoi non essere su Instagram, oggi. La piattaforma sta registrando una crescita incredibile, nettamente superiore a quella degli altri social.
Ma l’importanza strategica di Instagram non è dovuta solo alla crescita degli utenti, quanto alla tipologia di pubblico e al suo livello di coinvolgimento.
Instagram sta cambiando. Per i brand, sta diventando una vera e propria vetrina. La funzione shopping ha completato questa metamorfosi, permettendo di taggare i prodotti nei post e nelle stories e di visualizzarne i prezzi, per indirizzare gli utenti all’acquisto.
Se hai un canale e-commerce, un uso attento e consapevole di queste funzioni può sicuramente aiutarti a generare conversioni. Ma attento a non abusarne.
Il vero trend che trascina la piattaforma è un altro. Sono le stories. Probabilmente copiare Snapchat è stata la migliore idea che Zuckerberg potesse avere.
Le storie sono il nuovo feed. Non è difficile capire il perché. Riassumono alla perfezione la natura della fruizione social al tempo degli smartphone. Sono immediate, multimediali, vive.
La tecnica e la qualità delle immagini sono importanti, ma non quanto il qui e ora. Accorciare le distanze, questo è il fulcro della comunicazione delle stories.
Stories più branding cosa fa? Storybranding.
La strategia vincente per comunicare, adesso, su Instagram unisce ancora una volta la capacità di intrattenere, e di coinvolgere, a quella di raccontare e poi persuadere.
La chiave resta sempre la stessa: devi trovare il modo, il tuo modo, per rendere il pubblico partecipe del tuo progetto.
Scegliere quale piattaforma utilizzare vuol dire prima di tutto conoscere quanti e quali utenti utilizzano i social network all’interno della nostra nicchia. I nostri possibili clienti quale social prediligono, e perché?
La seconda riflessione che dobbiamo fare riguarda il modo in cui vogliamo relazionarci con il nostro pubblico.
Hai fatto la tua scelta in modo consapevole?
*update 2020: Gli utenti italiani di Instagram sono 28,8 milioni a Marzo 2020, in aumento del 14,2% rispetto a Marzo 2019. Il tempo medio speso online mensilmente su Instagram è di 7 ore, un’ora in più rispetto a YouTube.